Pubblicato da: rolandociofi | 15 aprile 2012

“Borderline” – Vittorio Lingiardi dialoga con Nicla Vassallo

Borderline è un termine inglese che significa “linea di confine”, ma che serve anche a indicare un oggetto di difficile classificazione e appartenenza incerta. È il titolo di un album di Ry Cooder e di un famoso singolo di Madonna. In psichiatria, borderline è l’etichetta diagnostica che descrive un disturbo della personalità spesso preceduto da un’infanzia traumatizzata e caratterizzato da “una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, e marcata impulsività”. La popolarità e l’appeal mediatico di questa diagnosi (ricordate Angelina Jolie e Winona Ryder in “Ragazze interrotte”?) l’hanno in parte trasformata in una diagnosi buona per tutte le occasioni.

Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è Professore ordinario di Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma, dove dirige la II Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica. La sua attività scientifica e di ricerca si svolge principalmente nei seguenti ambiti: disturbi di personalità, valutazione dell’efficacia della psicoterapia, identità di genere e orientamento sessuale. Per Raffaello Cortina Editore dirige la collana “Psichiatria, Psicoterapia, Neuroscienze”. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste italiane e internazionali ed è autore di vari volumi, tra cui: La diagnosi in psicologia clinica, con Nino Dazzi e Francesco Gazzillo (Raffaello Cortina 2009); Citizen gay. Famiglie, diritti negati, salute mentale (Il Saggiatore 2007); La ricerca in psicoterapia, con Nino Dazzi e Antonello Colli (Raffaello Cortina 2006); La personalità e i suoi disturbi (Il Saggiatore 2004).

Fonte POL.IT


Risposte

  1. Davvero grazie. Sono in stretti rapporti con una persona con una diagnosi di borderline che trova in me il suo punto di maggior appoggio. Questa persona mi ha coinvolto nella sua vita, è molto attaccata a me e io non mi tiro indietro anche se a volte mi è davvero difficile gestire questo rapporto. La persona in questione si riufiuta purtroppo a sottoporsi a una cura e si è appoggiata a me come punto fermo nella sua vita. Vorrei convincerla a curarsi però, ma non ci riesco. L’intervista mi è stata davvero utilissima. Mi può consigliare qualche libro sull’argomento? Magari trovo la strada per convincere la persona a intraprendere una cura specialistica che è estremamente necessaria perchè ci sono tentativi di suicidio.


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