Pubblicato da: rolandociofi | 27 gennaio 2012

Tra sciamanesimo e psicoterapia a cura di Isacco Ciofi

Domanda
Egregi esperti di Vertici vi scrivo perchè vorrei chiedervi alcune cose che mi interessano molto. In pratica vi chiederei di spiegarmi i punti di contatto tra la psicoterapia e sciamanesimo. Mi rendo conto che la richiesta è un pò strana ma la vorrei comunque approfondire. Grazie seguo le vostre ricerche con interesse, aspetto una vostra risposta, Nuanda.
Risposta
Ciao Nuanda, rispondere alla tua domanda è risultato molto interessante, il legame tra psicoterapie e rituali sciamanici infatti é un’argomento a cui si sono dedicati spesso sia gli addetti ai lavori, che i non-addetti, basti citare ad esempio scrittori quali Castaneda, e Alejandro Jodorwsky che in molti dei loro libri (“psicomagia” e “La danza della realtà” di quest’ultimo, entrambi editi da feltrinelli) hanno cercato di mostrare come l’utilizzo delle tecniche sciamaniche sia applicabile ai fini della guarigione psicologica anche degli occidentali. Si può quindi notare come il legame tra psicoterapie e sciamanesimo sia stretto, si potrebbe dire che gli antichi rituali, infatti, siano i precursori della moderna psicoterapia e indubbiamente usano molte delle tecniche che la scienza ha raffinato e studiato per la psicoterapia. Ma cosa lega rituali sciamanici e psicoterapia? La questione è posta da Lewis con un argomentazione che si sviluppa come segue:

Per incominciare a cercare una risposta a questa domanda (legame da psicoterapia e rituale sciamanico), la cosa più ovvia è guardare più attentamente alla ‘seduta’ sciamanica. Come abbiamo visto, la ‘seduta’ è invariabilmente, almeno per una sua parte, una rappresentazione carica di forti emozioni drammatiche… [Essa] fornisce un ambiente in cui viene dato libero sfogo all’espressione dei problemi e delle ambizioni che si riferiscono direttamente alle circostanze sociali normalmente frustranti… L’atmosfera, anche se controllata e non così anarchica come potrebbe sembrare, è essenzialmente permissiva e confortante. Ogni cosa assume il tono e il carattere del moderno psicodramma o della terapia di gruppo. L’abreazione è all’ordine del giorno. Gli impulsi e i desideri rimossi, quelli relativi alla costituzione del singolo così come quelli condizionati socialmente, ricevono pieno sfogo pubblico. Non ci si ferma davanti a nulla. Non c’è interesse o pretesa che in questo ambiente sia tanto sconveniente da non ricevere un’attenzione comprensiva… Gli sciamani… possono anche prescrivere una ristrutturazione dei rapporti del paziente secondo le migliori tradizioni della moderna psicoterapia”. Gia da questo primo passo, si può notare come siano simili le relazioni tra paziente-terapeuta e quella paziente-sciamano (Lewis 1971, p. 161).

Quindi, il primo punto di contatto riguarda la relazione tra due o più persone, che è presente sia nella psicoterapia (in seduta singola o di gruppo) che nel rituale sciamanico. Lo sciamano si pone come il moderno psicoterapeuta come “contenitore”, il suo compito non è di operare sconvolgimenti ma di riportare l’equilibrio, come lo psicoterapeuta d’altronde. Oltre a questo, possiamo notare come nella formazione di queste due tipologie di “medici”, emerge anche un’altra analogia: come lo sciamano, anche lo psicoterapeuta deve attraversare una lunga fase di apprendistato, e sulla sua pelle, per giungere ad una maturazione emotiva che gli permetterà di accedere al mondo sconosciuto dell’inconscio (l’aldilà dello sciamano). Superato questo apprendistato, lo sciamano è pronto a guarire. Ma in che modo? Attraverso elaborati e creativi cerimoniali che fanno dire a A. Lommel: «Eppure dovrebbe essere abbastanza chiaro che soltanto una intensa attività artistica può permettere allo sciamano di vincere la malattia. Quella dello sciamano è dunque una attività artistica che consiste nel mimare, cantare, danzare, dipingere, costruire maschere che rappresentano gli “spiriti amici” ed indossarle, il che equivale a trasformarsi in essi». L’essenza creativa della guarigione attraverso la relazione, è quindi presente in entrambi i due modus operandi, infatti anche se non dipinge maschere e non danza, sicuramente anche la psicoterapia è un’azione a matrice creativa.

Se vediamo poi, come lo sciamano trasmette ai compagni della tribù il potere acquisito, come ci narra M. Konner²: molti fattori quali l’iperventilazione respiratoria, l’ipoglicemia, la ripetitività dei ritmi, possono indurre queste sensazioni di benessere fino ad arrivare a stati di alienazione di coscienza. Attraverso l’induzione di uno stato di estasi ovverosia di estrema comprensione e fiducia lo sciamano può condurre a stati di trance, questo tipo di tecnica, la trance è in molti casi comuni alla psicoterapia e ai rituali, e risulta utile in entrambi i casi per rimuovere blocchi psicologici, e aggirare come si può dire con un gergo più tecnico le “resistenze” dei pazienti.

Troviamo poi interessanti punti di contatto se analizziamo singolarmente, alcuni degli strumenti della terapia psicologica (N. Lalli, 1989b):

Collegamenti-Spiegazione (il collegare avvenimenti ed emozioni, al fine di fornire una cronologia degli avvenimenti cercare di spiegare al paziente i motivi o le motivazioni di certe sue modalità comportamentali), una modilità utilizzata tanto in psicoterapia quanto nello sciamanesimo.
La ridefinizione (una spiegazione che si riferisce ad un livello di meta comunicazione e serve quindi ad introdurre un elemento nuovo nel sistema psicologico del paziente elemento che porta alla messa in crisi dell’omeostasi del sistema stesso), riscontrabile nella rinarrazione che molti sciamani operano per dare spigazione dei problemi.
Interpretazione (che attiene a livelli inconsci, ma soprattutto perché c’è una comunicazione semantica specifica che deve riuscire ad attivare e riunire le emozioni con la conoscenza), anche questa presente in molti rituali.
Abreazione (la possibilità di portare a livelli di consapevolezza, in maniera rapida e spesso traumatica, emozioni, conflitti o comunque complessi ideo-affettivi rimossi o repressi), utilizzata o in situazioni di alterazione dello stato di coscienza (ipnosi), oppure in situazioni di gruppo, specifico dei rituali al pari della psicoterapia.
Suggestione (la modalità che utilizza la dipendenza e le alterazioni dello stato di coscienza che ne conseguono, per imporre all’altro idee, convinzioni, ordini), questa funzione risulta addirittura evidente quando la riferiamo allo sciamano, che non solo nelle tribù occupa una posizione sociale di grande rilievo, ma anche spesso utilizza metodi direttivi di intervento nei rituali o cerimonie.
Atteggiamento pedagogico-autoritario, dove il terapeuta si pone come giudice-autorità indiscussa, e comunica al paziente ordini, direttive, anche questo come il punto precedente.
Regressione (tendenza a far assumere al paziente comportamenti ed emozioni di livello infantile).

Tutti questi 7 punti, quindi, si ritrovano sia nelle sedute psicoterapeutiche sia nella relazione tra sciamano e la sua tribù.

Un’esempio, molto chiaro di affinità, anche a livello di filosofia tra sciamanesimo e psicoterapia, può essere ritrovato nella filosiafia che sta alla base del pensiero degli sciamani huna polinesiani: La “Via dell’Avventura” Huna è l’antica saggezza degli sciamani, l’aspetto fondamentale della filosofia Huna è che ciascuno di noi crea la propria personale esperienza della realtà. Ognuno crea il suo mondo. Questo avviene attraverso le proprie personali convinzioni e interpretazioni, l’insieme di pensieri, idee, sensazioni, emozioni, le particolari azioni e reazioni. Ogni essere umano nasce in un mondo precostituito da cui riceve immediatamente le istruzioni per l’uso, ovvero insegnamenti su come è la realtà e come ci si deve muovere in essa. La socializzazione porta all’interiorizzazione di schemi, modelli comportamentali e abitudini. Le personalità e le proprie convinzioni principalmente derivano da questa socializzazione così come il modo di pensare, di agire, di interpretare la realtà e di plasmare l’esperienza di vita.Nel descrivere la realtà, qualunque realtà, gli Huna sanno che chiunque fa uso di sistemi di classificazione e che la classificazione stessa, essendo una utile, ma arbitraria modalità descrittiva, può ad ogni momento essere annullata per procedere a nuove, più utili classificazioni. Inutile andare oltre,risulta evidente la somiglianza di questa filosofia e i cardini della psicoterapia costruttivista, la quale come noto riconosce come centrale la ristrutturazione dei sistemi cognitivi disfunzionali in nuovi sistemi più funzionali per la persona.

L’innegabile differenza tra rituali sciamanici e psicoterapia è l’estrema centralità della base culturale di appartenenza affinchè il rituale scimanico vada a buon fine, in parole povere che i simboli che si utilizzano siano comprensibile al gruppo di appartenenza. Difficilmente un rituale che utilizza il llama nella nostra cultura avrebbe sucesso, invece funziona benissimo nella cultura andina (che basa sul llama la sua economia, ci troviamo quindi, di fronte ad un animale che ha molto significato simbolico). Forse la grande differenza è prorpio questa, la psicoterapia ha una struttura per così dire più “universale”, applicabile per così dire un po a tutti, a differenza dello sciamanesimo che invece risulta essere più inserito nella cultura di appartenenza.

Di seguito ti elenco una serie di articoli che trattano l’argomento, sono per la maggioranza in inglese:

Taking Direction from the Spirit in Shamanism and Psychotherapy
Depression and Soul-Loss
Il nuovo sciamano
Consciusness and the Alternative States of Consciousness in Shamanism, imaginal Psychotherapies, Hypnotherapy, and Meditation
Re-Visioning Soul Retrieval:The Spectrum of Active and Passive Healing in Shamanism and Jungian Psychotherapy
Ancient Techniques, Modern Journeys:Shamanic Journeys and Psychotherapy

Puoi consultare, se ti va anche questo sito, dove troverai una ricca bibliografia per le tue ricerche

Shamanism: A Selected Annotated Bibliography

E se vuoi puoi dare un’occhiata a questo libro:

Libro Sciamanesimo e stati co coscienza alterati: una ricerca.

Spero di essere stato esauriente, a presto!
Risponde
Isacco Ciofi Baffoni, Dottore in Psicologia
titolo: Tra sciamanesimo e psicoterapia
autore: Isacco Ciofi
richiedente: Nuanda
data di pubblicazione: 21/02/2008


Risposte

  1. Interessante!


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